Positivo il bilancio del primo anno della nuova strategia

Il 2021 è stato il primo anno del nuovo periodo strategico quadriennale della Posta. È stato inoltre il secondo anno in cui l’azienda ha subito le ripercussioni della pandemia di coronavirus. Fortunatamente, si è ripresa dalle conseguenze finanziarie della crisi sanitaria in modo più rapido del previsto. Con un utile di 457 milioni di franchi, il gruppo ha registrato un aumento di 279 milioni rispetto all’anno precedente, e, nei confronti del 2019, anno pre-Covid, il risultato si è stabilizzato.

Nel 2021, un anno denso di sfide legate alla pandemia, la Posta ha dimostrato affidabilità e brio, non solo nella gestione quotidiana dei quantitativi record di pacchi, nelle attività delle filiali o al volante degli autopostali. Anche in ambito finanziario la performance aziendale è stata di tutto rispetto: il risultato d’esercizio (EBIT), pari a 515 milioni di franchi, supera di 257 milioni quello dell’anno precedente. L’utile del gruppo si attesta a 457 milioni di franchi, 279 milioni in più rispetto al 2020, anno d’inizio pandemia. L’impatto durissimo che la crisi sanitaria ha avuto sull’esercizio 2020 rende più significativo il confronto con il 2019, ovvero con il periodo pre-COVID: rispetto ad allora il risultato d’esercizio è salito di 65 milioni di franchi. Il direttore generale della Posta, Roberto Cirillo, commenta: «Sono molto soddisfatto del primo anno del nuovo periodo strategico. Oltre ad accorpare con successo la logistica pacchi e lettere abbiamo acquisito e consolidato importanti competenze digitali da mettere al servizio di PMI, autorità e settore sanitario. Inoltre abbiamo mantenuto la promessa di stabilizzare intorno a 800 il numero di filiali. E per la quinta volta consecutiva siamo stati eletti “migliore Posta del mondo”. La strada imboccata è quella giusta e l’ottimo risultato finanziario che abbiamo raggiunto è un’ulteriore conferma in tal senso».

Mitigato in poco tempo l’impatto finanziario della pandemia

La Posta è riuscita ad attenuare gli effetti economici dell’emergenza sanitaria già nel 2021. E questo grazie alla sua flessibilità e agli sviluppi positivi di diversi comparti aziendali, a partire dall’unità Servizi di mobilità (AutoPostale / Post Company Cars) che ha chiuso l’anno in esame con un risultato di 18 milioni di franchi, cresciuto di 81 milioni rispetto all’anno precedente per via degli indennizzi che Confederazione e Cantoni verseranno ad AutoPostale per le perdite registrate nel traffico regionale a causa del Covid e per il contributo positivo che i servizi sostitutivi del trasporto ferroviario hanno avuto sull’andamento dell’azienda. Nell’anno in esame anche RetePostale è riuscita a migliorare di 33 milioni di franchi il risultato d’esercizio del 2020 (EBIT 2021: −68 milioni). Benché anche nell’ultimo anno le tradizionali operazioni effettuate nelle filiali si siano mantenute in calo, grazie ad adeguamenti mirati della rete e ad aumenti coerenti dell’efficienza, l’unità RetePostale ha ampiamente compensato l’ulteriore arretramento delle attività allo sportello. Il responsabile Finanze Alex Glanzmann spiega: «La Posta si è ripresa dalle conseguenze finanziarie della pandemia più velocemente del previsto. Il suo core business resta tuttavia sotto pressione. Dobbiamo continuare a investire in modo mirato in ciò di cui la popolazione e le imprese hanno bisogno, oggi e domani».

Effetti positivi dei pacchetti bancari e delle soluzioni d’investimento digitali

PostFinance ha realizzato un risultato d’esercizio di 272 milioni di franchi, 110 milioni in più dell’anno precedente. Nell’esercizio da poco concluso ha introdotto, inoltre, la nuova PostFinance App, ha lanciato insieme a Swissquote l’app Yuh per il digital banking e ha proseguito il consolidamento degli investimenti degli anni precedenti con nuove soluzioni digitali. Grazie a questi presupposti strategici e ai dei nuovi pacchetti bancari introdotti a luglio 2021 ha incrementato il risultato da operazioni in commissione e da prestazioni di servizio. Positivo anche l’andamento del trading, meno brillante, invece, quello dei proventi da interessi su immobilizzazioni finanziarie in costante calo per via delle condizioni del mercato. Nonostante l’intensificazione delle attività sul mercato interbancario e il rincaro delle commissioni sull’avere disponibile, PostFinance non è riuscita a compensare interamente questa flessione.

Più pacchi, più investimenti

Nel settore logistico la Posta ha totalizzato nell’anno in esame un risultato stabile, pari a 465 milioni di franchi (−5 milioni rispetto al 2020). Il boom dell’e-commerce e il lockdown di inizio 2021 hanno favorito un nuovo aumento, di quasi dieci punti percentuali, del volume dei pacchi che, associato a una serie di acquisizioni aziendali in linea con il core business, ha fatto salire di 127 milioni di franchi il fatturato dell’unità Servizi logistici. Più pacchi significano, però, anche costi nettamente più elevati a livello di personale e trasporti e necessità di investimenti cospicui nell’infrastruttura, con un conseguente innalzamento dei costi d’esercizio del settore logistico di 132 milioni di franchi rispetto al 2020. Anche nel periodo in esame il numero delle lettere è calato di oltre il 3%. Grazie alla crescita nel comparto pacchi, alle acquisizioni e a una gestione oculata dei costi, la Posta ha compensato quasi del tutto quest’ulteriore arretramento del risultato.

Per la fine del periodo strategico vogliamo generare utili con i servizi di comunicazione digitali.

Alex GlanzmannResponsabile Finanze

Investimenti importanti anche in soluzioni digitali sicure per la clientela

Il risultato d’esercizio di Servizi di comunicazione, nata nel 2021, si è attestato a –80 milioni di franchi. Dall’inizio dell’anno in esame la Posta ha potenziato l’unità del gruppo al fine di assicurare in futuro servizi postali digitali a PMI, autorità, settore sanitario e, non da ultimo, alla popolazione svizzera. Servizi che devono essere semplici e sicuri e offrire un’alternativa a proposte di gruppi esteri e aziende di stampo puramente commerciale. Ne consegue la necessità di nuove competenze digitali che la Posta si assicura anche grazie all’acquisizione di aziende specializzate in ambiti quali sicurezza del cloud, identificazione elettronica, digitalizzazione delle PMI e sviluppo di software per Comuni. Come previsto, è per via di questi investimenti che Servizi di comunicazione ha chiuso il 2021 e chiuderà anche gli anni a venire in passivo. Il responsabile Finanze Alex Glanzmann commenta: «Nei prossimi anni il risultato di quest’unità è destinato a migliorare. Per la fine del periodo strategico vogliamo generare utili con i servizi di comunicazione digitali».

6877
mln di franchi
Ricavi d’esercizio
515
mln di franchi
Risultato d’esercizio normalizzato (EBIT)
457
mln di franchi
Utile del gruppo normalizzato
–19
mln di franchi
Valore aggiunto aziendale normalizzato
8832
mln di franchi
Capitale proprio
100%
Grado di autofinanziamento degli investimenti

Il core business continua a subire una forte pressione

Nonostante il risultato annuale positivo, le sfide nel core business della Posta restano invariate: il contesto caratterizzato da tassi d’interesse negativi per PostFinance, il calo delle operazioni allo sportello, un’ulteriore flessione del volume delle lettere e, parallelamente, un incremento del volume dei pacchi. La sola crescita dei volumi di pacchi non è ancora sufficiente per compensare la riduzione dei ricavi dovuta al volume di lettere in costante diminuzione. Inoltre, l’impressionante quantità di pacchi trattati e recapitati costituisce una notevole sfida per il personale e quindi per tutta la Posta. Entro il 2030, nel settore logistico sono previsti investimenti nell’infrastruttura per un totale di circa 1,5 miliardi di franchi. La Posta deve crescere ulteriormente in modo mirato nel suo core business e digitalizzarsi per sopravvivere sul mercato. Roberto Cirillo sottolinea: «Le discussioni sull’operato della Posta nel libero mercato non sono sempre basate sui fatti. Ormai da anni, l’azienda realizza ben oltre l’80% dei ricavi in un contesto liberalizzato caratterizzato da un’agguerrita concorrenza. Tuttavia vuole anche essere in grado di adempiere il suo importante ruolo per l’economia svizzera, in particolare per le PMI. Per questo intendiamo investire, ad esempio nelle competenze digitali. Questo approccio riflette le esigenze dei privati e delle aziende in Svizzera ed è l’unico modo per garantire anche in futuro il servizio pubblico nazionale in ogni angolo del paese senza ricorrere al denaro dei contribuenti».

Ulteriori informazioni sul risultato Rapporto finanziario da pag. 30

Maggiori informazioni sulla strategia:

Intervista a Christian Levrat e Roberto Cirillo La Posta di domani