Intervista

Intervista a Valérie Schelker Responsabile Personale e membro della Direzione del gruppo

Con la strategia HR supportiamo in maniera ottimale il processo di trasformazione della Posta.Prepariamo collaboratori e HR per il futuro.

«Accompagnare i collaboratori e fornire supporto alle unità»

Da aprile 2017 Valérie Schelker è responsabile Personale della Posta. Insieme al suo team, assiste i collaboratori nell’ambito del processo di trasformazione e conferisce un nuovo assetto alle Risorse umane (HR) della Posta.

Signora Schelker, la promessa sulle prestazioni delle HR della Posta recita: «Promuoviamo lo sviluppo delle nostre risorse umane per il successo della Posta – La Posta siamo noi». Che cosa significa concretamente?

La nostra promessa sulle prestazioni, che deriva dalla vision della Posta, significa da un lato che prepariamo i collaboratori e le collaboratrici per le sfide del futuro e, dall’altro, che promuoviamo uno sviluppo mirato del personale delle risorse umane per renderlo in grado di offrire alla Posta e in particolare a ICT un’assistenza ottimale nell’ambito del processo di trasformazione.

Ha accennato al grande processo di trasformazione che la Posta sta attraversando. Come definirebbe il ruolo svolto dalle HR nell’ambito di tale processo?

Le HR fungono da partner strategico all’interno delle singole unità e della Direzione del gruppo. Vogliamo fornire le nostre prestazioni in modo efficiente e con un approccio imprenditoriale in relazione a tutti gli aspetti dei principali processi HR, ovvero dal reclutamento del personale fino alla partenza di un collaboratore. A tal fine abbiamo definito cinque orientamenti: intendiamo sviluppare l’organizzazione, promuovere la performance del personale, aumentare l’attrattività della Posta come datore di lavoro, orientare i costi per il personale e le condizioni d’impiego all’evoluzione dei mercati e, infine, aumentare l’efficacia e l’efficienza. La digitalizzazione e i processi di trasformazione sono fattori che hanno influito in maniera sostanziale sull’attuale strategia HR.

Si prospettano molti cambiamenti dunque. Come affronta i timori dei collaboratori e che tipo di sostegno fornisce loro in questo processo di trasformazione?

So molto bene che i cambiamenti possono portare con sé insicurezze e paure. Proprio per questo seguiamo da vicino i nostri collaboratori e le nostre collaboratrici. Abbiamo lanciato ad esempio una piattaforma interna per le offerte di lavoro, che aiuta i collaboratori a trovare una soluzione interna o esterna all’azienda. Inoltre promuoviamo le loro competenze in ambito digitale, ad esempio sviluppando le loro conoscenze dei nuovi prodotti postali digitali.

Come intende sviluppare il mondo del lavoro?

Sarà data priorità alla promozione dell’agilità e della capacità innovativa dell’azienda. Con le misure volte a strutturare il mondo del lavoro della Posta miriamo tuttavia anche a migliorare ulteriormente l’ambiente di lavoro già improntato alla collaborazione e a promuovere le possibilità di conciliare vita privata e professionale. A tal riguardo, al momento gestiamo dei cosiddetti «third places» all’interno degli edifici postali. I collaboratori in questo caso utilizzano con i loro notebook delle postazioni di lavoro alternative al di fuori del loro effettivo luogo di lavoro.

L’esperienza cliente assume una rilevanza centrale nella vision della Posta. Che cosa significa questo per le HR?

In sede di reclutamento del personale ci prefiggiamo di rendere positive le esperienze di interessati e candidati. La Candidate Experience – vale a dire il modo in cui i candidati vivono il proprio reclutamento – costituisce infatti un fattore di successo critico per la Posta in quanto ne determina la credibilità come datore di lavoro interessante e influisce direttamente sul numero di candidature e sulla loro qualità. Offrire ai clienti un’esperienza positiva o addirittura in grado di sorprenderli è nel DNA della Posta, anche sul mercato del lavoro.

Ha già dato il via a progetti e misure riguardanti la trasformazione delle HR?

Vi sono già numerose misure in fase di attuazione. Nell’attuale periodo strategico realizzeremo ad esempio un nuovo modello operativo HR che abbina l’orientamento al business con incrementi dell’efficienza. Nel farlo puntiamo da un lato sulla digitalizzazione e standardizzazione delle nostre prestazioni HR mentre dall’altro rafforziamo la responsabilità direttiva. Allo stesso tempo diventeremo più agili e orientati al mercato. I superiori devono essere supportati nel loro lavoro attraverso processi più semplici e a misura di utente.

In quali altri ambiti intende percorrere nuove strade?

La Posta ha bisogno di collaboratori validi. E quando si cerca nuovo personale, chi meglio di chiunque altro può sapere quali sono i candidati più adatti per la Posta? Ovviamente i colleghi, che conoscono bene i requisiti dei vari impieghi. Per questo motivo utilizziamo i nostri collaboratori come ambasciatori. In sede di reclutamento inoltre, stiamo testando le video-interviste per i candidati, allo scopo di ottimizzare il processo. Questa procedura apporta un valore aggiunto per entrambe le parti: i candidati possono presentarsi alla Posta già nella fase di preselezione e, a sua volta, la Posta dispone di una base migliore per decidere e può dunque reagire più rapidamente.